Pensando all’ Amazzonia, viene in mente qualcosa di surreale, di immenso, ed estremamente avverso all’ uomo. Non avrei mai pensato nella vita di poter vivere questa parte di mondo, invece nella “selva” amazzonica, nel mio piccolo ci sono stata, ho avuto modo di parlare con la gente del posto, di visitare le loro case e di conoscere, seppur in piccola parte, le loro tradizioni e la natura circostante.
Il popolo amazzonico presenta una grande varietà di etnie e di usanze, con grandi differenze culturali all’ interno. Pensate che in tutta la foresta Amazzonica le tribù sono circa 400, ognuna parla la propria lingua, tramanda la propria cultura e gestisce il proprio territorio.
La colonizzazione e l’ evangelizzazione prima, e più recentemente la globalizzazione rappresentano una grande sfida per mantenere e conservare le tradizioni e gli stili di vita fondamentali per la conservazione del territorio.

La nostra avventura nella foresta amazzonica è iniziata all’ alba, nella cittadina fluviale di Nauta, a 50 km da Iquitos, Perù. Ah, dimenticavo, qui non ci sono strade collegate al resto del paese,quindi per raggiungere Iquitos ci sono 2 possibilità: prendere un aereo o navigare il fiume per parecchi giorni. Abbiamo raggiunto il piccolissimo “pueblo” di San Miguel (300 anime), a bordo di un’ imbarcazione e qui abbiamo alloggiato nel lodge di Gerson, che insieme alla sua famiglia allargata lo gestisce con grande passione e attenzione per il turista.

L’ impatto con il paesaggio è molto suggestivo, neanche a dirlo: la strada principale è il Rio delle Amazzoni e le strade secondarie i suoi affluenti, alcuni dei quali per niente piccoli. Si naviga a pelo dell’ acqua, ci addentriamo nei affluenti più stretti, la sensazione è piacevole e si percepisce l’ avventura del viaggio, farfalle di ogni colore ti accarezzano il corpo, ma il caldo e le zanzare non tardano a farsi sentire! Il famoso Autan, qui non fa molto effetto!

Fin da subito la nostra guida Hilde, nativa del posto, appassionata e preparata ci permette con il suo occhio esperto di avvistare ogni genere di animale, svariate specie di uccelli tra i quali spiccano certamente il tucano, i pappagalli gialli e blu che “viaggiano” sempre in coppia, le aquile, il martin pescatore, più di 5 varietà di scimmie, iguane, un bradipo sonnacchioso sulle cime di un albero..




I giorni scorrono rapiti, le cose da fare sono tante come per esempio conoscere alcune delle varietà di piante che vengono usate a scopi medicinali, pescare pirana con una canna rudimentale ma molto efficace o visitare la palude con piante acquatiche giganti.


Il momento più avventuroso è stato quando, appena calato il sole ci siamo addentrati a piedi nella foresta armati solo di una piccola torcia. La sensazione era quella della vulnerabilità, completamente dipendenti dalla guida ma soprattutto dalla natura. Qui abbiamo potuto vedere tarantole, serpenti, rane giganti e caimani sulle rive del fiume; ma al di la degli avvistamenti quello che ti sorprende è la sensazione di imponenza dell’ ambiente circostante.


Assistiamo ad albe dai cieli infuocati e tramonti che disegnano opere d’ arte nel cielo. In questi posti al confini del mondo ti rendi conto veramente di quanto la natura sia una forza generatrice.


Nel paesino di San Miguel, la vita scorre seguendo due grandi padroni: il fiume e il sole. Pochi hanno l’ enegia elettrica, per non parlare di televisione, telefono e tanto meno internet. Nonostante questo si ha la sensazione di essere in una comunità serena e completamente in armonia. La gente vive di pesca e di agricoltura, una vita semplice ma nello stesso tempo dura, fatta di persone che forse non sapranno mai quello che c’ è “fuori”. Non potrò mai dimenticare il sorriso di Valentina e il suo entusiasmo nel vedere la mia macchina fotografica, il talento e la grinta dei ragazzi del posto nel giocare calcio e la tranquillità con cui ognuno accetta questa vita che si è praticamente obbligati a vivere.


Ora siamo pronti per lasciare il Perù, un paese meraviglioso, e attraversare il confine con la Colombia sul magico Rio delle Amazzoni.
Per chi fosse interessato questo è il sito a cui ci siamo rivolti a Gerson www.curuhuinsitours.com