In questo post voglio parlare di un Perù insolito in cui non ci sono siti archeologici da visitare o montagne da scalare. Infatti, parliamo della fertile Valle di Ica che si trova a sud del Perù a circa 5 ore di bus dalla capitale. Da questa valle proviene quasi la maggior parte della produzione agricola del paese e in particolare viene prodotto un vino, quasi sempre dal sapore dolciastro, che non può certo competere con i vini cileni o argentini. Una cantina degna di nota è quella di Tacama, immersa nel verde, che offre la visita completa e degustazioni gratuite.
Ma le vere attrazioni della zona sono le Isole Ballestas e l’ oasi naturale di Huacachina.
Paracas e Isole Ballestas
Paracas è una graziosa cittadina di pescatori piena di ristoranti che servono pesce locale affacciati sul mare e spiagge dorate all’ interno della omonima Riserva Naturale (non consiglierei certo il Perù per il mare, ma se siete da queste parti una visita può valere la pena).
Paracas è inoltre il punto di partenza per la visita alle Isole Ballestas (30 Soles Peruviani, circa 8 Euro). Di prima mattina si parte con una lancia dalla marina e accompagnati da una guida locale, in circa mezz’ ora si raggiungono le isole selvagge e disabitate. Con la lancia ci sia avvicina alla costa senza mai scendere a riva, le isole sono molto aspre e interamente ricoperte di guano che viene regolarmente raccolto per essere commercializzato come fertilizzante. Questa situazione, che può sembrare non molto attraente, crea l’ habitat ideale per tante differenti specie di uccelli come i cormorani e le sule, ma la vera particolarità sono i numerosi pinguini e i leoni marini che abitano le isole in perfetta armonia.
Sulla strada del ritorno, ci si imbatte in una misteriosa e gigantesca figura scolpita nella roccia che, secondo alcuni studiosi risalirebbe al 200 a.C.. Non si sa con precisione cosa rappresenti, molti ci hanno visto un candelabro, o un cactus, oppure i conquistatori spagnoli l’ hanno interpretato come la Santa Trinità. Quello che è certo è che il vero significato e lo scopo del Candelabro di Paracas rimangono sconosciuti fino ad oggi.
Huacachina
Raggiungibile esclusivamente da Ica, con una breve corsa in taxi (5 minuti, 5 Soles), Huacachina è quel posto che non ti aspetti, una piccola oasi con tanto di palme e dune maestose che ricordano molto di più deserti mediorientali che Ande sudamericane. Abitata da 200 persone, a cui si aggiungono altrettanti turisti, la maggior parte dei quali backpakers, è la meta ideale per chi è in cerca di avventura. Nonostante venga anche chiamata l’ oasi d’ America o in termini più dispregiativi “Gringolandia”, è comunque piacevole trascorrervi un paio di giorni (non di più!).
L’ attività da non perdere è il sand boarding ovvero scendere le dune con una tavola in stile snowboard (è vietato farlo da in piedi!). Questa attività è sempre offerta dalle agenzie o dagli stessi ostelli, in tour che includono anche una “passeggiata” tra le dune a bordo di un fuoristrada con cinture ben allacciate. Il tutto termina guardando il sole che scompare in mezzo al deserto (40 – 60 Soles).
Per i meno avventurosi, si può mettere alla prova la propria resistenza scalando le dune (assolutamente muniti di scarpe da ginnastica) oppure noleggiando una barchetta sul lago al centro dell’ oasi; non manca neanche l’ angolo culturale grazie a una piccola, ma ben fornita biblioteca.
Questa zona può essere un punto di partenza per visitare le Linee di Nazca e successivamente spingersi verso sud, nel Perù più tradizionale.